Arianna Nese

|RECENSIONE| Ci vediamo all'inferno - Arianna Nese

ottobre 07, 2017






CI VEDIAMO ALL'INFERNO

di
Arianna Nese








Editore: Booksprint
Data di Pubblicazione: 2016
Formato: ebook/copertina flessibile
Pagine: 88


Prezzo









Mattia è un adolescente. 
Vive in casa con sua madre, il padre li ha abbandonati quando lui non era ancora nato. 
Tutti a scuola lo deridono e lui, per farsi credere forte, si comporta da bullo. 
Lui non è forte, però. 
Ogni giorno quando rientra da scuola, prende la lametta, la sua “unica migliore amica” e inizia a tagliarsi. 
Non riesce a non pensare a tutti i suoi errori, tutti i suoi difetti, che solo un gruppo di amici virtuali non nota. In fondo, non lo hanno mai visto. 
Una di loro però, Arianna, inizia a conoscerlo meglio e cercherà di spingerlo a pensare ad altro. 
Sono legati da una canzone, Jack&Sally, dalla quale hanno preso i loro soprannomi e da una promessa: “Ci vediamo all'inferno”.






















In questo piccolo libro di 86 pagine è racchiuso il problematico mondo degli adolescenti.
Il diventare bulli come mezzo per non far trasparire la propria fragilità, il voler cambiare a tutti i costi il proprio modo di essere per omologarsi alla massa ed essere accettati dal gruppo, i problemi psico-fisici che derivano dal non piacersi fisicamente, la pubertà che porta nuovi amori che, purtroppo, non si realizzeranno mai per svariate ragioni.
Inaspettatamente, parla anche di un tema che, con il libro e la serie tv “Tredici”, è stato portato alla luce dopo anni di volute negazioni da parte del mondo: l’autolesionismo, il suicidio ed il grande dramma derivato dell’assenza dei genitori.

Sono argomenti forti, trattati da un’adolescente per gli adolescenti.
Il libro è una sorta di denuncia a questo modo sbagliato di superare i propri drammi interiori, una sorta di incoraggiamento per tutti quelli che soffrono di depressione: esiste l’amicizia, non buttate al vento le opportunità che la vita vi offre, perché presto finirà la scuola e vivrete la vita vera.



Mattia è depresso, non ha mai conosciuto suo padre e non si sente capito da sua madre, maschera la sua fragilità facendo il bullo, fumando e spacciando droga e, quando torna a casa, si taglia con le lamette.
L’unica valvola di sfogo è una chat di gruppo con dei ragazzi di cui conosce solo i nick, e ben presto intraprende un’amicizia virtuale particolare con Sally, una ragazza che sembra capirlo meglio di chiunque altro.
E’ solo quando Arianna arriva in classe di Mattia che la storia comincia a precipitare: Arianna è Sally, ma Mattia non lo sa, quindi la bullizza senza pietà e, quando scoprirà chi è…cercherà in tutti i modi di farsi perdonare.
Arianna, da ragazza spaesata in una scuola nuova, inizialmente lo perdona, ma comincia rapidamente a cambiare, fino ad assumere atteggiamenti diversi da quelli dimostrati nel privato della chat.
Il resto del gruppo scolastico non è messo meglio: chi si droga, chi ha tendenze vandalistiche, chi è depresso ma non lo dice.
Fino all’inevitabile fine, in cui una serie di eventi infausti portano il gruppo a riscoprire, in ritardo, la vera amicizia.




La giovane Arianna Nese, seppur con qualche imperfezione, è riuscita a rendere perfettamente il tormento interiore dei vari sedicenni del 2017 e fa riflettere sulla relazione dei giovani con la tecnologia: vivono la loro vita mascherandosi dietro un avatar ed un nick, riuscendo ad essere sé stessi solo dietro lo schermo di un pc o di un cellulare, quando poi nella vita reale sono costretti dalla società ad omologarsi.
Perché chi non si omologa alla massa è una persona facilmente prendibile di mira da un bullo, ed essere vittime non piace a nessuno.
La superficialità dei genitori e l’omertoso silenzio dei professori, che chiudono gli occhi e le orecchie alle richieste di aiuto (spesso mute ma facilmente individuabili dai palesi atteggiamenti), non fanno altro che spingere il soggetto depresso, che non si vede compreso, ad una sola soluzione che non prevede l’happy ending.

Sebbene le conclusioni delle storyline dei personaggi secondari siano, verso la fine, un po’ confusionarie, velocizzate ed un po’ irrealistiche, per il resto l’ho trovato molto vero.
La giovane autrice ha preso molto probabilmente spunto da persone a lei vicine, a tal punto da dare il suo stesso nome alla protagonista femminile che, come lo Iacopo Ortis di foscoliana memoria, chiude la sua storyline definitivamente, per poi rinascere nella realtà con la consapevolezza che nulla è eterno e che le amicizie non durano per sempre e che sì, si sopravvive agli anni del liceo e la vita vera comincia dopo il quinto anno delle superiori.


L’età consigliabile per la lettura di questo libro è dai 13 ai 16 anni, in quanto è il target a cui la scrittrice si rivolge, ma di certo chiunque può leggerlo, in quanto apre una nuova visione sull'odierno mondo giovanile ed aiuta a comprendere molti comportamenti dei ragazzi di oggi.
  









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Si ringrazia Arianna Nese per l'invio del libro cartaceo.
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avventura

|RECENSIONE| Taylor Tales. Senza Cuore - Romina Scarpanti

ottobre 05, 2017







TAYLOR TALES - SENZA CUORE

di
Romina Scarpanti








Editore: StreetLib
Data di Pubblicazione: 2017
Formato: ebook/copertina flessibile
Pagine: 159


Prezzo








Si sa che quando c’è una mummia di mezzo, qualche pazzo sciroccato è sempre pronto a destarla dal suo sonno eterno.
Con quale obiettivo?
Conquistare il mondo, ovviamente!
Ma per fortuna c’è Miss Taylor, un’intrepida e abbondante (nonna) archeologa che può contare sull’aiuto inconsapevole delle sue adorati nipoti: Sophia e Amanda.
A loro ha inviato lo scarabeo, l’unico amuleto in grado di salvare la mummia dal suo destino.

Ma qualcosa va storto e cominciano i veri guai!














Avete nostalgia di Indiana Jones ed i suoi spericolati viaggi tra le dune del deserto in cerca dell’Arca perduta?
Vi manca la Mummia Imhotep, quella originale, del film del 1998?
Avete tutti i numeri di EgittoMania – comprese le statuine – e siete fan sfegatati della storia degli egizi?



Se avete risposto “Sì!” ad almeno due delle tre domande dovete assolutamente leggere questo libro!







Come si evince dal titolo e dalla trama sopra riportata, le protagoniste di questo libro sono le Taylor: due sorelle – Sophia ed Amanda, detta Mandy – e la nonna, una archeologa tutto pepe, dalle mille risorse e dagli infiniti ex fidanzati che hanno il compito di riportare il Cuore ad Anek-Bah, un sacerdote a cui è stato sottratto durante la sepoltura, appena prima di andare al cospetto degli Dei e, quindi, dannato a vagare per l’eternità in un limbo finché non gli verrà restituito.
Ma l’avventura delle Taylor è piena di pericoli: alle calcagna hanno una setta che vuole a tutti i costi il cuore del sacerdote, per risvegliarlo e farlo regnare sul mondo…
Tra pic-nic con le mummie, sabbie mobili ed inseguimenti rocamboleschi, riusciranno Sophia, Mandy e la Nonna a proteggere il cuore di Anek-Bah?










Ho adorato questo libro.
Lo so, dovrei essere impersonale, ma quando un libro mi ricorda l’infanzia ormai finita - ma mai svanita - non riesco ad esimermi dal commento personale.









Taylor Tales è di una dolcezza unica: coniuga benissimo l’avventura, i buoni sentimenti e le tradizioni dell’antico Egitto.
Lo stile di scrittura è fluido, ironico ed i personaggi sono ben caratterizzati.
La storia è fresca, scorrevole ed è tanto, tanto carina!

Mi sono piaciuti molto tutti i personaggi (merito anche delle meravigliose illustrazioni della scrittrice) e ringrazio Romina per avermi fatto riscoprire la mia insana passione per l’Egitto (sì, ero io quella bambina che aveva – ed ancora orgogliosamente ha – le statuine di EgittoMania).

















Di solito non inserisco mai i miei commenti sull’edizione del libro, ma in questo caso faccio un’eccezione: la copertina, l’impaginazione, la qualità della carta e della stampa sono davvero curatissimi, nonostante sia un self e questa cosa, sinceramente, mi ha stupita in positivo.
 





In definitiva, questo libro è davvero un bijoux, e lo consiglio vivamente a tutti: non importa quanti anni avete, leggetelo e divertitevi con una storia intrisa di girl power, musica orientale e tè con le mummie!   












Tutte le immagini sono di proprietà di Romina Scarpanti, usate a scopo illustrativo e non commerciale, prese dalla sua pagina facebook ufficiale







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Si ringrazia Romina Scarpanti per l'invio del cartaceo.
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dramabooks

|RECENSIONE| La Morsa di Luigi Pirandello - Dramabooks

settembre 30, 2017



Pubblicata alle soglie del Novecento, "La morsa" inaugura la collana di libri sceneggiati, dell’Associazione Culturale DramaBooks, Uno, nessuno e Pirandello, omaggio all'autore di Girgenti a centocinquant'anni dalla sua nascita.







LA MORSA

di
Luigi Pirandello






Personaggi ed interpreti

  • Giulia - Annarita Picazio
  • Andrea - Germano Carella
  • Antonio - Giancarlo Picci
  • Anna - Stefania Caccamo



Consulenza musicale

  • Arianna Rumiz











Giulia, moglie di Andrea, ha una relazione con Antonio, collega del marito.
La passione rischia di svanire quando nasce il timore che Andrea possa conoscere la verità. 

Un torbido triangolo di sospetti, recriminazioni e sensi di colpa diviene la scena per una morsa di allusioni e accuse, in cui l'onore macchiato diventa il pretesto per compiere qualsiasi atto.








Quando si parla di un’opera teatrale è doveroso, prima di commentarla, di procedere con un’introduzione.

“La morsa” è un dramma, scritto da Luigi Pirandello nel 1892.
Inizialmente pubblicata con il titolo di “Epilogo” nel 1898 nella rivista fondata dallo stesso Pirandello, Ariel, successivamente, è stata inserita con il titolo “La morsa” nel XX Volume di Maschere nude (Milano, 1926)
La prima rappresentazione della commedia si ebbe a Roma, al Teatro Metastasio, il 9 dicembre 1910, ad opera della Compagnia del "Teatro minimo" diretta dall’amico Nino Martoglio che la mise in scena assieme all'atto unico Lumie di Sicilia.
(adattato da Wikipedia)



Negli scritti di Pirandello ho sempre notato la caratterizzazione di forte psicologia umana.
Non mi addentro nei meandri della vita dell’autore, cui dedicherò prossimamente un post di approfondimento a parte, ma è risaputo che sua moglie avesse gravi problemi mentali e che lui non vivesse sereno in casa.
E questa inquietudine si è riflessa in tutti i suoi scritti.


Ho trovato la tematica de “La morsa” straordinariamente simile a “Lumie di Sicilia”: due uomini che hanno fatto di tutto per far vivere bene le donne da loro amate, donando le ricchezze ottenute con immensi sacrifici a delle perfette ingrate che, in entrambi i casi, si sono rivelate solo delle opportuniste.
Un’altra similitudine di temi l’ho trovata anche con “Bellavita”: Andrea tortura psicologicamente l’amante della moglie per giorni, esattamente come fa il dolciere Bellavita con il Notaio Denora.





La scena si apre con Antonio che confessa a Giulia, sua amante e moglie di Andrea, i suoi timori riguardo a dei possibili sospetti da parte del marito, che è anche suo diretto superiore.
La verità è che Andrea li ha visti davvero insieme, e decide di vendicare il suo onore di uomo tradito stringendo entrambi in una morsa di accuse, tramite allusioni e mezze parole fino a farli impazzire dal rimorso.
Giulia si ritrova così con le spalle al muro: lasciato Antonio, confesserà al marito di averlo tradito perché si è sentita trascurata, sebbene lo ami ancora, ed Andrea, furioso, la caccerà di casa, impedendole di vedere i bambini per l’ultima volta.
Da qui in poi si precipiterà sempre di più in una spirale di dolore, risentimento, depressione ed indifferenza, fino allo straziante epilogo.




Il cast di DramaBooks è stato davvero eccellente: gli attori hanno fatto percepire lo struggimento ed i vari sentimenti che si susseguivano nei vari attimi. 
Ottima anche la gestione della musica e degli effetti sonori, che aiutano ad entrare nel vivo della rappresentazione.

Ci tengo a precisare che è un libro sceneggiato, quindi è impostato come l’ascolto dei vecchi romanzi radiofonici degli anni ‘50/60’ od un moderno audiolibro, solo che è ascoltabile sul sito dramabooks.it
La durata è di quaranta minuti complessivi, divisa in due parti da circa venti minuti.


Come sapete, consiglio sempre ai miei lettori delle novità di qualità, e questo è un progetto a cui tengo molto, perché l’idea di fondo di questa Associazione Culturale è espressamente mirata all’integrazione di attori vedenti e non vedenti.
Germano Carella, il fondatore, che ho il piacere di conoscere personalmente, è un attore non vedente di grande talento. Basta ascoltare come recita nella parte di Andrea per entrare in empatia con il personaggio e, devo dire, non è una cosa facile data la complessità del testo.
Bravi anche gli altri interpreti che, sebbene con qualche piccola imperfezione (dato che alcuni non sono professionisti), sono riusciti a rendere bene un dramma di elevata difficoltà.


Chiudete gli occhi, spegnete la luce ed ascoltate “La Morsa” recitata dal cast DramaBooks.
Buon ascolto.










Recensione a cura di:
PRIMA DRAMABLOGGER DEL SITO DRAMABOOKS.IT






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narrativa

|RECENSIONE| Storie fantastiche di gente comune - Stefano Valente

settembre 24, 2017






STORIE FANTASTICHE DI GENTE COMUNE

di
Stefano Valente








Editore: Self Publishing
Data di Pubblicazione: 2017
Formato: ebook/copertina flessibile
Pagine: 136


Prezzo






Un eroe non è un impavido guerriero, un martire o un conquistatore di consensi popolari.
Un eroe è semplicemente una persona.
Un eroe è il prescelto di se stesso, colui che compie una scelta per un bene a lui caro.
Naturalmente, una scelta audace.

Io, la Voce Narrante, canterò le gesta di tre eroi che hanno compiuto la loro scelta.

Paolo, un militare devoto all'uniforme e fedele alla Patria, che ha rinunciato al suo status di militare per inseguire il suo bene.
Il secondo eroe è Chiara, un'affascinante ragazza dall'intelligenza fuori dal comune che, attraverso la ragione, vi condurrà in un viaggio fantastico tra nozioni scientifiche e colpi di scena.
Infine c'è Matteo, un brillante avvocato che dovrà rimediare ad un imperdonabile errore.
Casi irrisolti, verità nascoste e false speranze comporranno la strada che Matteo dovrà percorrere fino all'attuazione della giustizia.








Il libro è composto da tre storie, tutte apparentemente slegate tra loro ma con un filo comune.

C’è Paolo: è un militare che si è arruolato con coraggio e determinazione per difendere la patria (scontentando i genitori, i classici tipi che vengono meno alle leggi del codice civile per cui “il genitore deve assecondare le inclinazioni di studio, lavoro e passioni del figlio”, che lo vedevano già medico a destare invidia nei conoscenti), con alti valori morali e con un senso civico che dovrebbero avere tutti gli Italiani, che smette presto la sua carriera per amore di una donna ma riuscirà a salvare delle vite in un’impresa eroica che si svolgerà al di fuori di un campo di battaglia.
La seconda protagonista è Chiara: lei è una farmacista cervellona, che non fa nulla per occultare il suo alto QI, che si metterà contro un colosso del ramo farmaceutico e contro il suo stesso fratello, che la ostacolerà in tutti i modi possibili.
Infine c’è Matteo: un avvocato che ha commesso un errore, quello di essersi fatto abbindolare da un assassino e, preso da un’irrefrenabile desiderio di giustizia, comincerà a condurre un’indagine privata che lo porterà a scoprire qualcosa che avrebbe dovuto rimanere celato.

I tre racconti sono speciali perché è gente comune a raccontarli – con l’ausilio della Voce Narrante che dialoga con il lettore per spiegare passaggi fondamentali –, persone che non avrebbero mai voluto trovarsi in quelle circostanze ma, giocoforza, si sono trovati a dover combattere per la salvaguardia patriottica e morale.
In tutti e tre i racconti è predominante la nobiltà d’animo, il coraggio e la voglia di far trionfare la giustizia a qualunque costo, anche della propria vita.

Personalmente ho trovato che il primo racconto fosse più ispirato – l’autore è nell'Aeronautica Militare, quindi l’ho percepito molto più reale degli altri due – e mi ha sinceramente commossa. 
Ho letto la realtà di tanti giovani che hanno un sogno e sono ostacolati dai propri genitori, proprio coloro che dovrebbero accettarli per quelli che sono ed amarli senza riserve, senza stare lì ad argomentare se il figlio non vuole essere l’ennesimo professionista scontento e depresso solo per avere un misero riscatto da una vita di sofferenze e sogni infranti. 
Ecco, nella delusione di Paolo nel non vedere i genitori il giorno dell’arruolamento ci ho visto la delusione degli infiniti ragazzi che, contro tutto e tutti, riescono senza scoraggiarsi a proseguire soli per la strada che hanno scelto di intraprendere. 
Paolo però non sarà solo, troverà un amico sincero e, successivamente, anche l’amore. Sarà solo per questo sentimento puro che abbandonerà il suo più grande sogno, quello di avanzare di grado nell'arma. Ma i suoi ideali non li ha mai abbandonati. 
Chiara l’ho trovata altamente antipatica e supponente (mi sento in dovere di spiegare che non sempre chi ha un QI superiore alla media sfoggia la sua cultura in quel modo), ma ha compiuto una buona azione e salvato, nel suo universo letterario, miliardi di persone da un farmaco letale ed è andata contro anche al suo stesso fratello (il quale, senza scrupoli e per avidità, non ha esitato a compiere atti di dubbia moralità), quindi un po’ le si perdona questo atteggiamento borioso ed alla fine si ci trova a festeggiare con lei la sua vittoria.
L’avvocato Matteo, invece, racconta una storia che francamente mi è parsa fantascientifica: un brillante avvocato che si improvvisa detective per fare luce su degli omicidi e solo alla fine capisce di aver equivocato tutti i segnali, per ben due volte, mentre il lettore ha già probabilmente intuito chi è il colpevole fin dalle prime pagine della sua storia.

Il libro è godibile, l’ho trovato adatto ad ogni tipo di pubblico ed è pieno di un puro sentimentalismo e romanticismo patriottico.
Lo ripeto nuovamente: sentimenti che tutti gli Italiani dovrebbero avere.

L’unica nota negativa che segnalo è l’alto tasso di descrizioni di vario tipo: nella storia di Paolo sono presenti eccessivi dilungamenti su Taranto a mo’ di Cicerone ed in quella di Chiara sono troppi i tecnicismi riguardo alle tecniche di sintetizzazione farmaceutica. Per l’avvocato Matteo non segnalo nulla, se non un’ingenuità genuina, cosa che pregiudica seriamente questo tipo di professione, se la si vuole intraprendere: non sempre si difendono i buoni, e sono proprio ambiguità e scaltrezza le carte per avere una vittoria da principe del foro.



In definitiva, è un buon libro, con un’innovativa tecnica di narrazione, che consiglio a tutti di leggere per riscoprire i buoni sentimenti ed animarsi di coraggio per vivere una vita da “comuni” eroi.
  









Recensione a cura di:

Nota dell'autore: 


Il libro è iscritto al concorso ilmioesordio. 

Un commento e un supporto al libro su ilmiolibro.it saranno di grande aiuto. 
I finalisti verranno scelti il 30 settembre. 
Questo è il link: http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/fiabe-e-libri-per-ragazzi/342411/storie-fantastiche-di-gente-comune
Inoltre ho creato un contest: regalerò una copia cartacea gratuita con dedica a tre persone che avranno scritto il miglior commento sul sito ilmiolibro e una copia con dedica al miglior reclutatore. 
I commenti dovranno essere sinceri, veri e costruttivi. 
Per partecipare bisogna inoltre supportare il libro oltre che commentare (il reclutatore può anche commentare, però basta anche solo il supporto). 
Per chi fosse interessato, può contattarmi per email garat90@gmail.com, su Instagram su @garat90, su Twitter su @stefanosfgc e su Facebook sulla pagina ufficiale del libro. 
Chi mi contatta dovrà indicarmi il nome con cui si registra sul sito ilmiolibro (il link è quello che ti ho inviato l'ultima volta) e colui che gli ha consigliato il libro (contatto social o mail). 
Il 29 settembre alle 17 pubblicherò i vincitori.
Ho lanciato anche un giveaway su Instagram per vincere un'ulteriore copia del libro.







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Si ringrazia Stefano Valente per l'invio del cartaceo.



anemone ledger

|RECENSIONE| L'Insana Improvvisazione di Elia Vettorel - Anemone Ledger

settembre 23, 2017






L'INSANA IMPROVVISAZIONE DI ELIA VETTOREL
di
Anemone Ledger



Editore: Elison Publishing
Data di Pubblicazione: 2017
  ASIN: B072S8Y11D
Formato: pdf/brossura
Pagine: 168


Prezzo

          3,99€ (ebook – link d’acquisto)
          13,50€ (cartaceo – link d’acquisto)







Improvvisazioni negative accompagnano tutta la fiaba nera di Elia Vettorel, dai suoi primi anni in orfanotrofio fino alla morbosa attenzione nei confronti di sua madre, al delirio completo, alla perdita di se stesso.

La collezione di quadri inquietanti raffiguranti bambini uccisi in modi brutali, l’adrenalina nel compiere atti immondi, la derisione per il suo aspetto e la cicatrice sulla guancia, vero e proprio squarcio nell’abisso infernale e sconnesso della sua anima; come non poteva, Elia Vettorel, compiere un atto insano?











Ho capito che si trattava di un ottimo romanzo quando ho letto la prima pagina.
Anemone Ledger è riuscita a scrivere un romanzo horror e dirigere magistralmente un libro di indubbia difficoltà, concatenando il presente, il passato e gli eventi che si svolgono nell’universo del suo Elia Vettorel, che è cresciuto in orfanotrofio e, in seguito, per colpa dei suoi disturbi psicologici, è diventato un assassino.

Conosciamo Elia durante uno dei colloqui con lo psicanalista, dopo essere stato arrestato.
Racconterà tutta la sua vita, a partire dall’infanzia vissuta in solitudine quando si trovava al “carcere per bambini”, le continue vessazioni da parte degli altri orfani solo perché ha i capelli rossi, alle punizioni crudeli delle “Madri” (le suore), l’improvviso quanto insperato ritorno di sua madre che darà il via ad un’ossessione morbosa e decreterà la fine delle speranze che aveva nutrito verso la donna che lo ha partorito.
Perché, a volte, stare con i familiari non significa essere a casa.

Elia prova un forte disgusto verso sé stesso, verso il suo aspetto (capelli rossi e lentiggini, successivamente avrà anche una cicatrice, un “ricordino” lasciatogli da una suora) e ciò lo spinge ad isolarsi e crearsi il suo migliore amico immaginario, Finn, che sarà per tutto il libro una sorta di “grillo parlante”, la voce della sua coscienza.
Ma le sue turbe psicologiche andranno ad aggravarsi quando Aurora Vettorel tornerà nella vita del figlio dalla psiche barcollante, andando a scatenare nel protagonista un misto di amore-odio che, da grande, lo porteranno a compiere un delitto, un rapporto malato e morboso che mi ha ricordato molto Norman Bates di Psyco.

La storia, come accennavo prima, salta in modo fluido tra diversi tempi, rendendo comprensibile tutto il racconto, fino al colpo di scena finale che, personalmente, non avrei mai sospettato.

Le diverse storyline hanno tutte come unico denominatore la follia.
Nessun personaggio è totalmente buono o cattivo, ma hanno quelle sfumature che li rendono dannatamente umani.
Quando alla fine si scopre che cosa ha fatto Elia non si riesce a provare odio o disgusto, no.
Lo si compatisce.
Ma è solo alla fine che si comprende tutto.
Allora gli si vuole bene, si prova un desiderio di abbracciarlo.
Perché Elia ha sempre chiesto solo e soltanto una cosa: essere amato.
Ma il mondo non lo ha ascoltato.
Chissà, se avesse avuto un po’ di affetto, se avrebbe fatto ciò che ha fatto…



È un horror – in alcuni casi anche splatter –  quindi lo consiglio a chi piace il genere, a chi vuole leggere un libro di qualità ed a chi vuole cimentarsi in un genere diverso.
Naturalmente lo sconsiglio a chi non piace il genere ed ai ragazzi sotto i quattordici anni.



Volutamente non scrivo l’età della giovane Anemone, in quanto ho sempre creduto che non è la data di nascita a determinare la professionalità, ma sono sicura che farà molta strada ed ha tutte le carte in regola per diventare una scrittrice di successo.
Ed io la seguirò con molto piacere.






VOTO



Recensione a cura di:











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Si ringrazia Aenemone Ledger per l'invio dell'ebook.






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