Recensioni e commenti

|RECENSIONE| Un bacio dagli Abissi (Lies Beneath) - Anne Greenwood Brown

novembre 16, 2012




Disclaimer: Articolo completo. Per la versione ridotta clicca qui .






Un bacio dagli Abissi - Lies Beneath 

Il primo capitolo di una trilogia che speriamo non sia deludente
come i predecessori del genere








Sappiamo bene che non amo questo genere di libri (mi bastò, al suo tempo, la Twilight saga..) ma, sconvolgentemente, la copertina mi ha attratta e l'ho preso. Chissene dei 16€..

Come al solito, posso lamentarmi in eterno..il titolo originale è STUPENDOOOO!!
Mi chiedo..che senso hanno le traduzioni??










Calder White è un tritone (anche se nel libro, lui stesso, non esita a dichiararsi un "sirenetto"..cielo!) che vive nei Grandi Laghi americani. 
Vive cibandosi di emozioni umane, che assimila durante l'uccisione degli stessi.
Ha tre sorelle, una più spietata e diabolica dell'altra, e sogna, in cuor suo, di essere "liberato" dal vincolo che tiene uniti lui e le sue pazze consanguinee.
Ciò non accadrà mai, finchè Jason Hancock vive.. 

Quando tutto sembra andare per il verso giusto, però, Calder viene sopraffatto dai sentimenti che prova per Lily, la figlia di Jason.
Il che manderà il piano delle sue sorelle a monte..e l'ira funesta delle folli sclerotiche è, direi, oltremodo prevedibile..











Non posso non aprire il commento all'opera se non lamentandomi con tutta la casa editrice per aver cambiato il titolo originale in uno squallido "Un bacio dagli abissi" che lo fa sembrare tanto un libro palliativo per tutte le sedicenni in piena crisi ormonale in astinenza da Twilight saga e similari quando invece non lo è. 
Beh, dai, un po' si..ma ci vuole di cambiare genere, una volta tanto!

Ma che gli costa tradurre letteralmente "LE VERITA' NASCOSTE" (che poi ha moooolto più senso ed è esattamente il tema centrale del libro..)????

Partendo dal presupposto che questo libro, d'ora in poi sarà LE VERITA' NASCOSTE, posso procedere allegramente verso un commento decente all'opera.

Calder ha vissuto la sua vita tra le verità nascoste da sua sorella a proposito della morte della loro madre-sirena. 
La dinamica dell'atroce accaduto, viene sapientemente occultata dalla perfida maggiore, Maris, in modo che il fratellino crescesse ed odiasse la famiglia Hancock. 
Quando poi, il nostro protagonista, scoprirà la verità (nascosta o meno io l'avevo già capita all'inizio del libro..ma dettagli!) sulla famiglia, capirà da che parte schierarsi.

Un piccolo appunto sulla personalità di Lily: il suo personaggio mi è piaciuto molto. Per avere 17 anni è totalmente pazza. Veste in modo assurdo, ha un tatuaggio "non è vile la mia anima" sulla schiena, parla e risponde come me (ovvero acida ahahaha) ed è innamorata della poesia ottocentesca..
Un'eroina del genere..mai vista! Un tipo diverso di ragazza, molto più disinibita di alcune protagoniste di romanzetti del genere..

In definitiva, è un buon libro. Si legge in un giorno solo, di quanto è scorrevole e scritto grande. 

Con Times New Roman 12 sarebbe già un tascabile in economica..

Mi chiedo solo come si evolverà la storia? 
Sono giustificati tre libri? 
Staremo a vedere..

Vostra 





Nuove promesse

|RECENSIONE| Il giorno di Alma (cortometraggio inedito) - Marco Iannece

ottobre 20, 2012



Cari amici,

Tra impegni improrogabili, problemi vari e scomparsa di questo file (che non avevo pubblicato per scarsa banda di connessione) dal mio bizzoso portatile (perdonatelo, è un Vista..seh, vistamare!! ahaha) già pronto per la pubblicazione, eccomi tornata per inaugurare la nuova sezione dedicata ai giovani talenti!!


Il protagonista di oggi è il giovane Marco Iannece.

Mi ha contattata perchè desiderava che io recensissi un suo lavoro, il cortometraggio "Il giorno di Alma".

Ed eccolo accontentato!


Trama & Commento




Copertina del manoscritto a cura di Valeria Casale
Come ho già scritto, è un cortometraggio.
 E' di sole 5 pagine, ma è molto incisivo.

Il "giorno di Alma", come dal titolo, è, in pratica, il giorno della fine del mondo. Una catastrofe che non si può evitare, si dice. Ed ecco che Marco ci guida in uno spaccato di vita di alcuni personaggi: una famiglia religiosa, due fidanzati, un uomo solo alle prese con la scelta di avverare un suo sogno, una vedova che prenderà una decisione drastica davanti alla tomba del marito, un padre ed un figlio orfano della madre durante la loro ultima cena.

Devo ammettere che mi è molto piaciuto: raramente mi imbatto in lavori del genere.
Leggo spesso romanzi e sceneggiature di film (si, altra mania che ho..ehehe) ma non ho mai letto cortometraggi di questo genere.
Mi ha colpita la chiarezza con cui s'impone allo spettatore (o, in questo caso, al lettore).
E' molto scorrevole, le musiche adeguate e, in alcuni momenti, molto triste e drammatico.

Ricordiamoci che stiamo parlando dell'ultimo giorno di vita che si ha.
Le ultime ore che si hanno a disposizione.
Le domande che mi sono sorte, dopo averlo finito, sono state: ma se io conoscessi in anticipo il giorno della mia morte, che cosa farei? Dove passerei le ultime ore? Impazzirei o rimarrei lucida ad aspettare la mia fine?

Quesiti a cui non si può rispondere.

Non so per quale motivo, ma queste riflessioni mi hanno fatto pensare immediatamente ad Orson Welles ed al suo spettacolo radiofonico "La guerra dei Mondi" che, nel 1938, fece scatenare un suicidio di massa.
Ok, nel 1938 bastò un ragazzino poco più che ventenne a far temere alla popolazione un attacco da parte degli alieni, ma cosa avremmo fatto noi al loro posto?

E chi lo sa?

Ad ogni modo, ho discusso con Marco di un punto che mi preme in particolar modo: mi piacerebbe molto se diventasse un qualcosa di più di 5 pagine.

Naturalmente, capisco che se è nato per essere un cortometraggio, tale deve rimanere (anche io m'imbestialisco quando mi dicono di continuare il mio secondo racconto..Se è nato in un modo, deve morire in quel modo! E si, mi riferisco alla mia amica S..). Ciò non toglie che magari il personaggio di Rob e dell'impiccato (i miei preferiti) mi piacerebbe che venissero approfonditi con una loro storia a se stante.
O magari no. Magari è meglio lasciare l'anonimato all'impiccato ed alla sua vita.
C'è più gusto nell'immaginazione, no?



Biografia dell'Autore




Una foto dell'Autore
Marco Iannece nasce a Roma il 26 Febbraio del 1992.Alle medie capisce, grazie ad un corso di teatro, che la sua strada sarebbe stata il cinema. Studia poi presso una scuola per la formazione di odontotecnici con la speranza di trovare un lavoro non appena uscito.Nei cinque anni passati in quella scuola raggiunge obbiettivi importanti, politicamente parlando, fino a diventarne rappresentante d’istituto durante l’ultimo anno.Nel frattempo si dedica a numerose esperienze sportive e non,che lo aiutano ad accrescere la sua personalità. In seguito all'esperienza avuta in Croce Rossa sceglie di frequentare il corso di laurea in scienze infermieristiche all'Umberto I di Roma.Fra i suoi lavori si contano tre stesure col progetto di farne altrettanti cortometraggi e dell’ultimo periodo otto diversi progetti che, molto probabilmente, diventeranno dei fumetti grazie all'aiuto di alcuni amici e amiche.





Che dire? Lui ha il fegato di chiedere opinioni..e tu?
Se anche tu, come Marco, scrivi cortometraggi, o scrivi romanzi (o altro ancora) non esitare a visitare la sezione dedicata alle nuove promesse del panorama letterario!
Sarò lieta di recensire il vostro lavoro!





Briciole di memorie..racconti di vita. La mia.

|BRICIOLE DI MEMORIE| Riflessioni su facebook ad ora tarda

ottobre 05, 2012


Dio, madre natura, genetica o come la volete chiamare, dona un bel faccino agli inutili inconcludenti e una faccia mediocre agli intelligenti.
Sono stata abbindolata da bei ragazzi, ma, non appena ho capito che erano boriosi e inutili, li ho buttati nel cestino. 
Scartati, via.
Voglio solo un ragazzo che, crescendo, diventi UOMO, che mi ami e mi rispetti. Voglio solo qualcuno che non sia un adone, che non sia splendido come i personaggi maschili dei miei libri. 
Voglio una persona normale, comune, tipica e atipica allo stesso modo. Desidero una persona con cui condividere la mia intera esistenza, che non mi lasci per la prima troietta a caso, che mi veda sempre come il primo giorno in cui ci siamo conosciuti, che mi ami come se ogni giorno fosse l'ultimo, che non abbia altri occhi che per me.


Ok, sarà l'ora tarda, sarà che sono ispirata, sarà che...BOH!
Sarà che chiedo troppo...forse voglio solo tornare indietro, quando le cose rotte non si buttavano via ma si aggiustavano.


Mia nonna ha vissuto con mio nonno (buonanima) per 50 anni. 
Ieri era il loro anniversario di matrimonio, e non ho detto nulla per delicatezza, ma so che lei piange nella stanza accanto alla mia, ogni giorno, per un uomo che le ha fatto del male. Lo ha fatto a lei come lo ha fatto a noi. Ma noi tutti gli vorremo sempre bene, perché è grazie a lui che noi siamo qui.
50 anni, come disse una volta un prete, sono un miracolo. 
Ebbene, il miracolo lo ha fatto, in questo caso, mia nonna: lo ha accudito, servito e curato nel migliore dei modi. 
Nonostante tutto.


Noi delle nuove generazioni dovremmo solo vergognarci: buttiamo via gli amici, fidanzati, compagni, mariti come se gettassimo via un cellulare. 
Si può cambiare, si dice. 
Ma con COSA lo cambi? 
Ognuno di noi è unico ed irripetibile. 
E soffriamo come cani. 


Si dice non fare agli altri quello che non vorresti fatto a te, ma la gente continua a farti del male gratuitamente. Perché? Forse perché, in fin dei conti, anche se non abbiamo chip, come ci si stanca per un telefonino ci si stanca anche delle persone...quindi in cosa differiamo, noi, dalla ferraglia?
Buona riflessione ;)


Giuly


P.S. tornerò presto, ho solo avuto problemi di connessione e poco, pochissimo tempo per scrivere! Vi ho pubblicato, intanto, il mio ultimo stato su fb...lunghetto? Fortunatamente ho modificato la lunghezza del post!
Un bacioneeee!

Recensioni e commenti

|RECENSIONE| Princess (The betrayal of Natalie Hargrove) - Lauren Kate

settembre 06, 2012



Cari amici,

Ringrazio ognuno di voi per il sostegno, il calore, i commenti, le visite e le richieste d'amicizia.

E ringrazio anche chi mi ha scritto, per mail, che, leggendo un settimanale, per caso, ha trovato un pezzo sarcastico. “Sembrava scritto da te!”, ma non ero io!
Grazie per aver pensato che io potessi scrivere un pezzo per un giornale.
Io giornalista?
Chissà!
Per il momento, torno a scrivere di Lauren Kate.

Ho già scritto una recensione su tutta la saga di Fallen (clicca qui), ma Lauren Kate mi sorprende sempre. A dire il vero, avrei voluto scrivere di questo libro molti post fa, dato che è più di un anno che ho letto il libro e mi andava di dare il mio parere (sarcastico? Ma noooooooo!!!!) sul primo romanzo di questa favolosa scrittrice.

Come ben sappiamo, prima che uscisse Fallen, la Kate non era per nulla famosa.
Quindi nessuno si stupisce se, il suo primo romanzo, “The betrayal of Natalie Hargrove” (in italia tradotto in uno squallido “Princess”), sia passato in sordina.
Ma, adesso che la mitica Lauren è famosissima, chi si stupisce se vengono pubblicati anche i bozzetti delle trame lasciate a morire??



– Trama –



Copertina italiana del libro..
Natalie Hargrove è bella, considerevolmente ricca, abbastanza frivola, conosce tutti i segreti del trucco, ha un ragazzo possidente, le “amicizie” giuste, vestiti di marca e vive dalla parte giusta della città.
Ed è decisa a diventare Principessa della Palmetto High School.
A qualunque prezzo.
I pettegolezzi la danno come vincitrice sicura del titolo, insieme al suo ragazzo, ma non riesce a stare tranquilla: c'è un certo J.B. , il classico bellone cafone, che le mette i bastoni tra le ruote.
Anche lui è deciso a diventare Principe.
A qualunque costo.

Non è certo cosa ci sia stato tra Nat e J.B, ma lei ha un conto in sospeso con lui.

L'occasione della vendetta si presenta ad una festa ad alto tasso alcolico.
“Cosa c'è di meglio di un Justin Balmer quasi in coma etilico vestito e truccato da donna?”, pensa Natalie.

Peccato che i piani subdoli della ragazza vadano male e qualcuno ci lasci le penne..

Annientata dal senso di colpa via via crescente, rimorso e visioni, conosceremo la vera Nat: una ragazza fragile, un padre assente, una madre arrampicatrice sociale che ha come compagno un rozzissimo fioraio pieno di soldi. Che ha cambiato modo di essere solo per sfuggire ad un evento che l'ha sconvolta per sempre, un giorno di tanti anni prima, quando era ancora ingenua e si faceva chiamare Tal.

Ma adesso lei è Nat, la Principessa della Palmetto, e non può farsi vedere sconvolta.
E mentre finge, ancora, di essere in perfetta forma, il mondo dentro di lei si rompe pezzo dopo pezzo e va giù, giù, giù..
Fino all'epilogo.
Un biglietto di sola andata per New York.
Vita o morte?
Rimorso o oblio?


– Commento –

Come al solito, i nostri cari traduttori non capiscono che, il punto di forza del romanzo sta anche nel titolo del libro.

The betryal of Natalie Hargrove, ovvero L'inganno di Natalie Hargrove, c'entra molto di più che un patetico Princess, riferito solo e soltanto al fatto che lei vuole diventare Principessa della Palmetto.

Il titolo originale esprime la vera essenza del libro: la questione del diventare o no Principessa è rilevante solo al comprendere la psiche di questa ragazza, di quello che ha passato e di come affronta il tema dell'inganno che ha portato alla morte di una persona. Sostanzialmente, il fatto che riesca nel suo intento e di come venga schiacciata ed oppressa dal rimorso è il tema principale, anche se si parla solo di quanto Natalie voglia ottenere il titolo.

E' un ritratto duro di un popolo che noi italiani sconosciamo: le ragazze americane crescono con la formamentis malata che, alle superiori (da loro High School) devono ottenere i titoli, partecipare con abiti sontuosi ai balli ( i “Prom”) e devono essere sempre perfette. In pratica vivono per apparire come se, nella vita normale, sia importante essere stata Principessa della scuola di non so dove.
E cosi è anche la protagonista di questo romanzo. Sono sicura che Lauren Kate abbia scritto questo libro per sdoganare queste assurde usanze, e per far rendere conto al mondo di quanto siano spietate e cosa siano disposte a fare pur di essere Principesse per un giorno.

La fine è sconvolgente, e si scopre molto di più nelle ultime pagine che in tutto il libro.

Non tutti sono malvagi, non tutti dicono bugie, non tutti cambiano, non tutti sono stupidi. Non tutti mostrano chi sono davvero, e si nascondono dietro maschere che gli costano cara la pelle..

Bello, bello, bello!

Davvero consigliatissimo!

Pro o contro?


Film - Confessioni di una critica cinematografica

|RECENSIONE| Non lasciarmi - Kazuo Ishiguro (contiene la recensione al film omonimo)

agosto 30, 2012




Crudo. Brutale. Tragico. Non si può che definire cosi il libro “Never let me go”.

Mi ostino a scrivere il nome in originale perchè è uno di quei titoli che non andrebbero tradotti.
Non solo perchè stravolgono il concetto iniziale del libro (per intenderci:è il titolo che ti fa capire se prendere quel libro o meno in base a come si chiama..), ma perchè il significato di questo titolo originale è essenziale alla comprensione del libro stesso.

Incuriosita dal film, appunto Never let me go, come da mia mania, googlai il titolo per sapere da dove provenisse questa trama. Scoprii che il libro in Italia si chiamava Non lasciarmi e decisi di comprarlo. Vedendo la copertina, quella che ho messo all'inizio del post, mi sentii male e pensai che fosse stata una pessima scelta, dato che il titolo mi sapeva di “storia pallosa d'amore”. Inoltre, l'edizione che ho è in economica ed ha la famosa copertina mollacchia che odio!
Se ci pensiamo bene, Non lasciarmi è la traduzione letterale di Never let me go. Ma, in questo caso, è giusto lasciare in originale il nome, dato che si può fraintendere facilmente.
  



– Trama –

Copertina del tascabile
Kathy ha 31 anni, è un'Assistente ed è un' ex studentessa di Hailsham. Dalle prime righe si evince quanto lei sia felice di questo lavoro ma, purtroppo, questo periodo finirà presto: quando terminerà questo incarico, entro l'anno, adempierà al destino per cui è stata creata e diventerà Donatrice.
Come dei Memoires, Kathy ripercorre tutta la sua vita e ci farà conoscere meglio chi è, cosa è e perchè esiste.
A partire dall'infanzia, condivisa con Tommy e Ruth ai tempi di Hailsham, passando per i tempi dei Cottages, fino all'epilogo: una straziante visione del crudo destino di questi ragazzi, creati appositamente per donare organi, dei cloni usati per il bene di tutti tranne che per il loro.





– Commento –

Questo libro mi ha profondamente toccata e turbata. Non tanto per il fatto che dei cloni umani siano usati per convenienza, ma perchè è molto verosimile una cosa del genere. Mi auguro vivamente che non esista davvero quest'abominio, ma se ci fosse e tutto sia stato insabbiato?

Noi siamo costantemente bombardati di informazioni vere e false.
Siete sicuri che gli ufo esistono?
O e solo un'invenzione dei giornalisti?
Con questo esempio cerco solo di spiegare la mia teoria: quanto c'è di vero o di falso in questo libro? Siamo sicuri che queste atrocità non vengano davvero inflitte a dei poveri esseri umani indifesi?

Per scrivere, diciamo, tranquillamente questo post, c'è voluto del tempo.
Poi mi sono presa anche del tempo per vedere il film e poter fare il quadro completo di questo “Never let me go”.

La cosa che più ho amato di questo libro è il tema delle “donazioni forzate” trattato con delicatezza.
Ti cattura fin da subito e, pian piano, arrivi a sentire quello che sente Kathy, vedi Tommy con gli occhi di lei e non puoi fare a meno di innamorarti di lui. E provi a giustificarla quando cerca in tutti i modi di tenere salda l'amicizia con Ruth, la sua più grande nemica-amica.
Con sguardo carezzevole, Ishiguro ci guida tra le vite spezzate di questi ragazzi che non arriveranno mai alla maturità, che sanno provare sentimenti e hanno “un'anima”, a dispetto di quello che pensa l'opinione pubblica, o quello che finge di ignorare, l'opinione pubblica.
Questo romanzo, ho letto che è stato etichettato come “visionario”: assolutamente no.
Anche George Orwell ha “inventato” un capolavoro visionario, un certo “1984”.
Visionario? Assolutamente no!
Quanti si sono accorti dei parallelismi della nostra vita con 1984?
Non temete: anche se non avete mai letto questo libro, vi dice nulla il Grande Fratello? E non parlo dell'orrenda trasmissione, ma di quelle telecamere che, ovunque, riescono a stanarti e non ti fanno sentire più libero nemmeno di essere in casa tua, e non si ha più un'individualità, si è tutti schiavi del potere..e di chi ha il potere.
Ecco un punto in comune tra 1984 e Never let me go: i protagonisti di entrambi i romanzi vengono privati delle scelte decisionali. Le loro uniche colpe sono di essere nati, o stati creati, in un mondo cattivo, un'utopia al contrario (cito), e vivere in un luogo ostile dove chi governa non si fa scrupoli ad uccidere innocenti per chissà quale folle credo.
Naturalmente, Never let me go, non è un romanzo sulla politica: si parla solo di questo “modo di procurarsi organi 100% non rigettabili” a discapito di ragazzi creati a tal scopo e giustificandosi dell'azione dicendo che “non hanno un'anima, sono solo dei cloni..”.
E il mondo cosa ne pensa? Nulla. Non ne sa nulla. Gli organi arrivano da persone che muoiono in incidenti, mica da poveri ragazzi che vengono torturati gratuitamente!
E se si venisse a scoprire? Tutto viene insabbiato, logicamente. Troppa brutta pubblicità, per lo stato..
Ma, ripeto, non è un romanzo sulla politica.
L'argomento è descritto dal punto di vista dei cloni, quindi essi non sanno nemmeno cosa succede intorno a loro. E non importa molto, dato che si entra nel mondo di Kathy e si rimane intrappolati anche molto dopo aver terminato il libro..

Insomma, questo libro mi è piaciuto. Per come è stato scritto (un magnifico Ishiguro, di cui non avevo mai letto nulla perchè non v'era stata occasione), per l'argomento trattato (molto difficile e molto delicato) e per le domande che ci si pone alla fine del libro: CHI E' UMANO? CHI LO DECIDE? E CHI HA IL DIRITTO DI AMARE, DI FARSI UNA FAMIGLIA? CHI HA UN'ANIMA?

Riflessione che mi porta a scrivere: tutti abbiamo un'anima. Ma questo non ha influito molto, a ben vedere, sulle decisioni. Basti pensare ad altri abomini (guerre, stragi di innocenti, violenza gratuita, olocausto, ecc.): non siamo tutti umani e non abbiamo tutti un'anima? Ha forse fermato, quest'anima, il truce destino di questi capi della follia? Direi di no, se no cosa si studierebbe a scuola nell'ora di storia?
Sappiano benissimo che, ad oggi, ancora molti bambini vengono rapiti, nei paesi più difficili, per il commercio clandestino di organi. Loro forse non hanno un'anima? E chi li rapisce?
Tutti abbiamo un'anima, anche i cloni di questo libro. E tutti possiamo morire dentro, non soltanto togliendoci gli organi o torturandoci, anche se vediamo chi amiamo stare con chi ce lo ha sottratto con audacia e sfrontatezza, sapendo bene del sentimento che provi nei confronti di quella persona.

Ruth è invidiosa di Kathy. E' sua amica, ma la vede, segretamente, come una rivale. Per più di mezzo libro prende in giro Tommy, e poi, quando si accorge del sentimento profondo che lega lui e Kathy li divide, sottraendo tempo prezioso alla loro storia d'amore. 









Ed ecco che inauguro la sezione FILM – CONFESSIONI DI UNA CRITICA CINEMATOGRAFICA!!!!!!!!!


Anno: 2010
Titolo: Never let me go
Interpreti principali: Carey Mulligan (Kathy), Andrew Garfield (Tommy), Keira Knightley (Ruth)
Regia: Mark Romanek
Sceneggiatore: Alex Garland
Data uscita nelle sale: 






Non vi stresso con la trama. E' pressoché identica al libro. Tranne che per alcuni piccoli, fastidiosi, irritanti, tagli e modifiche alla trama.
Per questo dico sempre che è meglio leggere il libro e vedere il film. Almeno ci capisci di più.

Locandina originale del film
Sotto il profilo visivo, non mi aspettavo che facessero vedere la morte di Ruth: ok, è antipatica, ma non meritava di essere visto come “ho fatto la mia parte, adesso posso morire felice” in quel modo. Insomma, ci lamentiamo degli splatter alla tipo “film del cosidetto orrore da 15 agosto” (uno di questi è Wrong turn o il remake di Non aprite quella porta..) o del sempre mio amato Saw (rigorosamente il primo, gli altri mi hanno annoiata..) , e poi ci sorbiamo in un film del genere una scena cosi rivoltante?
Keira, ma non hai detto nulla in proposito??

Sotto il profilo del cast tecnico: regia, pessima. Sceneggiatore, malissimo. Insomma, potevate stare a casuccia e risparmiavate questi soldi.

Regia: dico ma è cosi difficile movimentare il film? Se non fosse stato che conoscevo la trama e m'interessava sapere in che modo avrebbero ucciso il libro definitivamente, mi sarei abbandonata placidamente tra le braccia di Morfeo. NOIOSO, STATICO, e, pensandoci bene, forse ha inserito lo SPLATTER per svegliare un po'. Risultato penoso. PENOSO. Sarai anche bravo, avrai diretto molti film, chi ti dice niente, ma questo film proprio non si può vedere. Dico ma ci rendiamo conto? Pochi dialoghi (ringrazieremo dopo lo sceneggiatore..), piani sequenza pressoché inesistenti, e, per passare da un capitolo all'altro, metteva un minuto di osservazione di cose che, ai fini della trama, non c'entravano nulla. L'interno di una casa. Un minuto e mezzo. Tutto fermo. Forse una tendina mossa dal vento. Ecco, c'è del movimento! Allora mi sarò sbagliata io..
Sceneggiatore: caro amico mio, lo sai che il tuo mestiere è il più difficile, vero?
Ringraziamo tutti lo sceneggiatore per averci regalato perle di dialoghi (inesistenti), scene bellissime (inesistenti) e significativi tagli e modifiche nella trama (inutili come il bacio di Ruth a Kathy..).
Ah, si, e ti ringraziamo anche per averci fatto odiare Ruth all'ennesima potenza! Diciamo tutti in coro “GRAZIE SCENEGGIATOREEEE”. Ecco, adesso saprà che ha fatto un buon lavoro.
Inutile commentare oltre il suo lavoro, è già stato detto abbastanza.

Cast artistico: Come sempre, Keira riesce a sorprendermi. Dire brava è dire nulla. In questo film se la battevano lei e la Mulligan, altra ragazza splendida che adoro. Entrambe nominate agli Accademy per due dei miei film preferiti (Keira per Pride and Prejudice, Carey per An Education), si sono ritrovate dopo aver recitato insieme nel 2005 in Orgoglio e Pregiudizio. Keira era Lizzy, Carey sua sorella Kitty, la perenne indecisa e facilmente plagiabile.
Dopo averla vista come Kitty, ho pensato immediatamente che la sua carriera non sarebbe finita molto presto. Ecco, infatti, che viene nominata agli Accademy per “Migliore attrice protagonista” per An Education, uno dei film più significativi e belli (merito della regista e dello sceneggiatore, che li sapevano cosa fare..) che abbia mai visto.
Carey è bravissima nella parte di Kathy: rende molto bene lo struggimento interiore durante tutto il film. L'unica nota stonata sono i capelli di lei a 18 anni (obbridi) e la doppiatrice.
Keira, invece, rende Ruth una stronzona megagalattica (anche grazie alla bambina che interpretava Ruth da piccola, meravigliosa anche lei) e te la fa odiare molto più del libro (grazie sceneggiatore!) ma con una classe davvero ineccepibile.
Andrew Garfield in una scena del film
Cosa dire di Andrew Garfield? Il Tommy perfetto per bellezza, timidezza e gentilezza. Un po' meno per recitazione, ma il suo personaggio doveva essere impacciato, e lui ci riesce benissimo.
La sua recitazione non è il massimo (ricordiamo che questo film è di nicchia, e lui ne ha preso parte molto prima che lo scritturassero per il blockbuster “The amazing spiderman”, che lo ha reso famoso in tutto il mondo, dove la bellezza e gli effetti speciali contano più del saper recitare..) ma a noi va bene cosi. Almeno a me. Di certo, con due fuoriclasse come Carey e Keira non potevano metterne un'altro..
Ma, ripeto, la sua bellezza impacciata, di chi è bellissimo e non sa di esserlo, lo rende molto puccioso e gli si perdona quasi tutto. Quasi.

Infine, il mio voto è 3 su 10.

Amaro, lo so.

Spiego: 1 è per Keira, 1 è per Carey, 1 è per le splendide location.

Ruth e Kathy da piccole 
Non ho parlato delle location, ma non importa: basti pensare a residenze ottocentesche per Hailsham ed infinite campagne inglesi.

Concludo dicendo: nonostante il superbo lavoro delle due prime donne, si spera che i tempi di Hailsham si protraggano per l'intero film.



Pro o contro? Commenta!










Parlando e sparlando

|Parlando e...Sparlando| - DTV o DDT? Italia vs.America: che la sfida abbia inizio!

agosto 08, 2012



Quante volte mi sono lamentata dell'Italia? Troppe, forse.
Il problema è che non ci sono più i programmi di una volta che, forse, ci avrebbero pure annoiati, se portati ai giorni nostri.


L'immortale Paolo Limiti con Floradora
Mi capita spesso, o con “Ieri e oggi in tv”, “Dadada” e tutte le trasmissioni con Paolo Limiti (che è un'enciclopedia vivente solo perchè ha vissuto davvero in tutte le epoche..ovvero è immortaleee!!) che, arrivati ad un certo punto, comincia a prendermi “la sindrome di Morfeo”.

Ovvero mi addormento dalla noia.



Alcuni sketch, per carità, sono godibilissimi: rido come una matta, addirittura!
Ma, quando si arriva ai soliti Gino Bramieri & Co., capisco quanto ami profondamente il letto.
Noiosi? Nah, solo soporiferi.
Quella comicità assurda, tipica di altri tempi, che fa ridere solo mia nonna come una matta e mio padre con le lacrime (che, per inciso, non ride mai..), io proprio non la capisco.
Poi, quando a cena si lasciano andare a rimembranze passate alla tipo “ricordi chi era il primo imitatore?” o “quando ero piccolo io la tv era solo a casa dei marziani sulla luna”, mi sento impazzire. Non che i “marziani sulla luna” sia stato utilizzato davvero da loro, tutta invenzione mia, ma era per rendere l'idea di quanto ti fanno pesare il fatto che hai una tv, due pc e playstation one (sottolineo che non ho altre versioni avanzate..) tutti per te in camera tua quando loro dovevano andare in casa di persone ricche o a pagare un biglietto al cinema monosala tutto scasciato, con tanto di caloriferi ben visibili e schermo centrato solo per sapere le ultime notizie dall'italia e dal mondo.

Quello che non sopporto di questa “roba antica” che ci propinano come pre-serale in tv solo per alienarci un po' prima di farci alienare totalmente con un film inutile in prima serata durante le ferie, è che molti di questi “attori” (che cos'altro erano? Boh!) facevano i finti imbalsamati, dicendo battute rimanendo seri.
Wow, che spettacolo, ragazzi!
La noia è T-O-T-A-L-E!!!



Il mitico David Letterman


Invece, chi rimane imbalsamato ma mi fa ridere molto, è David Letterman: con il suo Tonight Show, mi stupisce sempre. Siamo d'accordo, come età è molto vicino a quelle cose li in bianco e nero, ma la sua comicità mi piace molto sia quando intervista i vip, che quando c'è la top ten (che io adoro particolarmente!).







Ma, adesso ritorniamo in Italia dopo aver sognato di vivere in America per quattro righe. Sapete elencarmi un palinsesto intelligente in un solo canale tra più di duecentocinquanta canali unlocked del DTV (mia nonna continua a chiamarlo DDT e forse è più efficace chiamarlo cosi, dato che, al posto degli insetti uccide l'intelligenza umana..) dopo che tutta l'Italia, oserei dire FINALMENTE è passata al digitale?
Ho sempre supposto che la Sicilia avrebbe switchato il 21\12\12..credevo che il grande cambiamento nei secoli derivava da questo..ma non è stato cosi..










Dato che nessuno può dirmi che ci sono cose interessanti in giro per il palinsesto perchè non ce ne sono, vi elenco io qualche programma “intelligente” che riesce sempre a “stupirmi”.

  1. Grande Fratello: si dice che abbia, finalmente, chiuso i battenti. Era ora, non è vero?
  2. Un'espressione addolorata di Barbara
    Pomeriggio 5: Barbara D'Urso all'azione recitativa più intensa della sua carriera nella più grande prova che la vita poteva propinarle. “Ma lei mi sta dicendo che..??” è il motto di questa sublime attrice che non poteva non emozionarci con quello sguardo affranto e pieno di dolore.
  3. Uomini e donne: non l'ho mai visto e credo che il mio cervello sia ancora sano per questo.
  4. Uomini e donne over o Nonnini e nonne: altra porcata che all'inizio sembrava carina. Poi, dopo due puntate, mi sono resa conto che era più rincoglionente del punto 3.
  5. Mattino 5: era “interessante” solo quando c'era la coppia Brachino & D'urso. Lui era la figura intelligente, lei..vabeh, ci siamo capiti! Memorabili i promo della coppia seduti su un divanetto bianco con lui seduto composto e lei che gli si buttava addosso scuotendo le tette e affermando che “non sono rifatteeeeeeeeeee!!!! Sono vereeeeeeeee!!!!!!!!” mentre cantava la sua famosa hit DolceAmaro. Devo dire che adesso con la coppia Panicucci & ComeSiChiama tutto è precipitato: è di una noia mortale più di prima e, se non fosse per la rubrica “Breackfast news” alle 10 e mezza di mattina con degli ospiti che sono presi dai sarcofagi più di quelli che scova Paolo Limiti, non ci sarebbero quelle liti del cavolo che ti fanno rompere le balle e fare zapping allegramente in cerca di lidi più interessanti.

  6. Lory Del Santo appena uscita dal sarcofago
    Operazione Seduzione: che razza di roba è? Ma, sopratutto, a quale genio è venuto in mente di affidare alla mummia Lory Del Santo (che, per l'occasione, si è data una tiratina qui e là..) la conduzione di un programma sulla seduzione? Cioè, sappiamo tutti che a Lory piacciono i toy boy, ma non è detto che delle 50enni più decrepite della Del Santo devano, per forza, mostrare tette e culi come lei! Per non parlare del fatto che sembra che sia stato tutto architettato e, pesantemente, scenograficizzato..Insomma, vedi l'inizio e poi spegni la tv.


Alcuni di questi programmi, come si diceva per le canzoni di Dj Francesco (che di Dj proprio non aveva nulla..), servono solo come lassativi.
Credetemi, funzionano!

Il problema è che tutto quello che facciamo è penoso: prendiamo il cinema. Se non c'è un Cinepanettone, un Cinescassamento a pasqua ed un Cinegavettone il 15 agosto, non siamo contenti. O meglio non SIETE contenti, perchè io queste porcate non le vedo..Spero solo che siate d'accordo con me. Se non lo siete commentate, vi prego.

Mi spiego meglio: l'Italia è la culla degli inventori, dei migliori ricercatori scientifici ed è anche una terra bellissima. Abbiamo la nebbia al nord ed il sole al sud, al centro Roma Caput Mundi e lo Stato Vaticano..cosa possiamo volere di più?

Maria De Filippi
L'italia è stata la fortuna di molti, Maria De Filippi in primis, che con intelligenza (perchè la stimo molto!) ha saputo sfruttare l'idiozia ed ha dato al pubblico ciò che voleva. Ha guadagnato, prendendo per il fondoschiena tutti. E mentre tutti si accalcavano a vedere la scelta di Costantino ed Alessandra (io mi sono rifiutata anche all'epoca), lei faceva il record di ascolti in pomeridiano e incassava felicemente i soldini belli degli sponsor. Poi, ricordiamo tutti la bella Magan Gale. Questa era addirittura australiana e ce la vedevamo in continuazione mezza svestita mentre lo speaker annunciava la nuova promozione Omnitel. L'italia, inoltre, ha dato ospitalità anche a Belen Rodriguez, sua sorella, Natalia Estrada, ed ha visto i natali, purtroppo, delle gemelle Lecciso. Ah, che gran popolo, eh?


La nostra amata Carmela (o Barbara D'Urso) che prova ad imitare Oprah.
Ris che scopiazza CSI.
Sceneggiati con facce nuove, nomi nuovi ma storie trite-ritrite su rai1.
Cielo, ma cosa ci tocca vedere??


E, comunque, come dice il mio amico Rudy Zerbi: PER ME E' NO!

Ecco una tipica uscita alla Rudy Zerbi


Ragazzi: non fatevi ingannare. Seguite il mio blog, leggete un buon libro, guardate film, serie tv, e show americani.

Fate lo switch of più atteso del momento: Spegnete la tv.

E, forse, il 21\12\12 la fine di quest'era di sonnambulismo terminerà.
E ci sarà un nuovo mondo.
Più consapevole.










P.S. ho scoperto che la supermegaboiata Operazione Seduzione è tutto frutto dell'ingegno della Mummia Lory..Ovvero è tutto "curato" da lei..
Cielo, ma si può ruzzolare ancora più in basso???????????? 

Carlos Ruiz Zafòn

|RECENSIONE| Il prigioniero del cielo - Carlos Ruiz Zafòn

agosto 04, 2012

Cari amici,


Dopo essere sparita per qualche tempo a causa della connessione pessima, mi ritrovo a scrivere, di nuovo, di Carlos Ruiz Zafòn. 

Dopo aver scritto del suo romanzo d'esordio nel mondo degli adulti, L'ombra del vento, adesso vi recensirò l'ultimo uscito del grande Carlos: Il prigioniero del cielo.

Ci tengo a sottolineare, cosa che non ho scritto nell'altro post su Zafòn, che questo, L'ombra del vento ed il gioco dell'angelo fanno parte della cosidetta "trilogia dei libri dimenticati".


Siamo sempre a Barcellona, con tanto di Sempere padre, figlio e Bea (con relativi pargoli). C'è anche Fermin, quel personaggio ambiguo ma splendido che tanto mi piace ed un gradito ritorno: David Martìn, il protagonista controverso (e ultra maledetto) de "Il gioco dell'angelo" (altra meraviglia di cui scriverò presto).



- TRAMA -

Copertina del romanzo in prima edizione..
Ragazzi mi è costato 21€!! 
Dicembre 1957: una persona sospetta entra nella libreria Sempere & Figli, intenzionato a comprare la copia più costosa, e custodita in vetrina con tanto di chiave, de "Il conte di Montecristo". Scrive una dedica all'inizio del libro, poi lo consegna all'ormai sposato e con figli Daniel, dicendogli che è un regalo per Fermin, e se ne va. 

La dedica dice questo: Per Fermìn Romero de Torres, che è riemerso tra i morti e ha la chiave del futuro, 13.

Chi è 13? 
Cosa c'entra Fermin? 
Che diamine sta succedendo? 

Con questi interrogativi, Daniel inizia la sua personale indagine, che lo porterà a scoprire cose impensabili anche su sua madre. Già, quella Isabella che conosciamo ne "Il gioco dell'angelo". Quella ragazza che ha fatto di tutto per liberare il suo amico David Martìn (quanto poi siano amici non si sa..almeno da parte di lei, dato che lui era innamorato di un'altra..) dalla prigione di Montjuic, anche cenare con Mauricio Valls, scrittore fallito e temibile sovrintendente della prigione, sceso a patti con molti pur di arrivare in alto, alla carica che, nel tempo, poi ricoprirà..













- COMMENTO - 

Questo libro, se possibile, mi è piaciuto più del resto della trilogia. Ho notato uno stile, se possibile, migliore. Come se, insieme a Daniel, sia cresciuto anche lo stesso Zafòn. 
Poi, per completare, ci mette anche delle storie di contorno che sono troppo significative: il presunto tradimento di Bea, il futuro matrimonio di Fermin con Bernarda, alcuni personaggi simpaticissimi che il protagonista conosce durante le sue indagini ed anche lo stesso 13, che ha una storia tutta sua. 
Tutto molto ben scritto, davvero.
Poi, c'è il racconto di Fermin, che in pratica è gran parte del libro. Quello che ha passato questo tizio è davvero impressionante. 
E poi, poi, c'è David Martin..che con il suo amore per Cristina ci ha emozionati per tutto il libro dedicato a lui. In un certo senso, mi ricorda Julian Carax. 
Insomma, è molto facile perdere la testa per i personaggi "secondari" (Daniel, con il suo modo di fare mi è sempre stato sulle bolle..). 
Il mistero di Isabella Sempere è sempre invariato: è morta avvelenata da Vallis (che ci ha provato spudoratamente ma è stato rifiutato) o per malattia???? MISTERO! 
Quel che pensa Daniel, invece, è la prima opzione: è deciso a vendicare la madre uccidendo il caro Mauricio. E qualcuno, alla fine del libro, gli da una mano per reperirlo.

Un angelo. Casualità, vero?

Spero solo che Zafòn faccia continuare questa saga che gli ha portato tanta fortuna! 

L'unica cosa che lamento è il costo esagerato di 21€ per una prima edizione in rilegato e con carta riciclata..

MA SE LA CARTA E' RICICLATA, DICO, PERCHE' COSTA DI PIU'?????









P.S. PROPAGANDA DA LETTRICE INCALLITA CHE VUOLE PORTARE A LEGGERE IL PIU' DELLA POPOLAZIONE: Leggere è resistere! Leggere è vita! Leggere è conoscenza! Un popolo incolto è più facile da domare! Ricordatelo! Leggete, leggete, leggete! Hanno anche inventato le edizioni tascabili che costano pochissimooooo!!!!

E TU, CHE SCUSA HAI PER NON LEGGERE? 

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